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giovedì 28 marzo 2013

SPERIAMO CHE IL NUOVO PAPA SIA DISPOSTO A RATIFICARE LA CONVENZIONE ONU SUI DIRITTI DEI DISABILI

Con l’avvenuta elezione del nuovo Pontefice, si aprono nuovi scenari per la chiesa speriamo che tra i tanti impegni contenuti nel suo programma ci sia anche quello sulla Convenzione Onu sui diritti dei disabili.
Infatti quando venne ratificata dal Parlamento italiano il 24 febbraio 2009; lo stato del Vaticano fu l’unico paese a non firmare questo documento, ritenuto in netto contrasto con la dottrina morale cattolica in quanto non prevedeva un esplicito divieto nei confronti dell’aborto.
Secondo questa logica se una donna con gravi handicap fisici o mentali rimanesse incinta sarebbe obbligata a tenere il bambino anche contro la sua volontà se non fosse in grado di mantenerlo.
Sarebbe meglio ci fosse un cambio di rotta mettendo la firma a questo trattato garantendo un diritto sacro come la libertà di abortire, non solo nella prima parte del testo, ci sono gli articoli fondamentali che esplicitamente garantiscono la piena inclusione alla vita sociale come ad esempio: il pari riconoscimento davanti alla legge, la libertà di espressione e di opinione, l'esercizio del voto e altre forme di partecipazione alla vita politica e pubblica".
Poi ci sono altri punti importanti che vanno presi in considerazione quali: il riconoscimento dei diritti civili e politici, accessibilità, partecipazione, diritto all'educazione, alla salute, e alla protezione sociale, riconoscendo un ampio margine di cambiamento nella società per consentire alle persone con disabilità di raggiungere la piena eguaglianza.
Quindi rivolgiamo un accorato appello affinché tutti il Vaticano e il mondo cattolico si mettano una mano sulla coscienza, invece di tirare fuori motivazioni puramente ideologiche come l’aborto.
È vero che per tanti aspetti la vita è sacra e insostituibile, ma lo è altrettanto il diritto alla libertà, specialmente quando esistono casi particolari come quello sopracitato o quando sussistono altri casi analoghi, nessuno si può permettere di dire a una donna che soffre di tenersi il bambino perché a loro dire è il “volere divino”.

Stefano


giovedì 14 marzo 2013

Coesione, sviluppo, equità: Una nuova sfida per il terzo settore

Un consiglio utile di estrema importanza da dare a un eventuale nuovo governo: quella di raccogliere le istanze del nuovo portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore
Pietro Barbieri, per far si che si arrivi ad una soluzione unanime nel creare una legge ad hoc che disciplini meglio la materia; portando con sé tre capisaldi: coesione, sviluppo, ed equità.
1.   Perché se in questa attività non ci fosse non la coesione, ovvero la collaborazione tra tutti i rami del volontariato.
Collaborare reciprocamente nel mondo del volontariato è assai fondamentale perché permette di fornire maggiori servizi e nel contempo di migliorarne la qualità.
2.   Il nostro paese come ormai tutti sappiamo è in fase di stallo a causa della crisi, e quando si verificano queste situazioni la prima cosa che si crea è la disoccupazione, quindi per arginare questo problema bisogna che governo e parlamento, trovino un intesa affinché ci sia una distribuzione di risorse mirate a creare sviluppo; di conseguenza se si attuasse questo metodo, le cose positive sarebbero due: si creerebbe molto più lavoro a tutte le persone interessate a scoprire questo mondo; e così facendo il volontariato avrebbe uno spazio maggiore nel compiere il suo dovere istituzionale a favore delle persone in difficoltà.
3.   Un altro punto importante affinché la macchina del terzo settore funzioni sempre più in modo corretto è l’equità, da tutti i punti di vista; sia economico che sociale.
Perché laddove esistono gli sprechi c’è discriminazione con il rischio di offrire un servizio a poche persone a causa dello spreco di risorse oltretutto già limitate venendo così a mancare il concetto di stato sociale.

giovedì 7 marzo 2013

ADAMO TI RENDO LA COSTOLA...E NON TI PRESTO PIU' IL FIANCO

Questo è il titolo della performance teatrale che il gruppo Penelope (Donne del Ponente per le pari opportunità) propone insieme alla Spes e alla Coop Liguria in occasione dell'8 marzo, giornata della Donna. 
Si tratta di uno spetttacolo semiserio  che intende sottolineare importanza dell'autonomia  femminile per costruire una società più armoniosa e  paritaria.
Laura e Valentina, le protagoniste della piece, incontreranno via via alcune donne speciali che sono riuscite a farci strada in questo mondo declinato al maschile.
Ognuna di loro racconta se stessa con una cifra tutta sua attraverso parole, musica e canto.
Faranno da corolllario immagini e danze.
Adamo è l'archetipo  della figura maschile di ogni tempo e di ogni luogo. a lui, Eva la prima donna si rivolge: "E' il tuo orgoglio che ha generato me da una tua costola... Per milioni di anni sono stata la tua stampella ... il tuo rifugio nella notte... ma tu mi umiliavi e i conti  non mi tornavano... Occorre una pausa di riflessione... perciò  me ne vado per la mia strada ... no...  on è un addio! Libero  me e libero te perchè, fra mille anni ti possa rincontrare  per poter ricominciare".
Ecco il cuore del problema su cui il pubblico è invitato a riflettere: finchè la donna non riuscirà a liberasi dai condizionamenti sociali, ma anche sopratutto psicologici, non potrà valorizzare a pieno se stessa a contribuire alla costruzione  di un mondo più giustoe appagante.
Il fisarmonicista Gianni Martini, Mamme canterine di Ceriana e la coreografia di Tiziana Bertinotti contribuiranno alla riuscita dell' evento.
 Lo spettacolo andrà in scena sabato 9 marzo, alle ore 21:00, presso il Teatro Don Bosco di Vallecrosia, l'ingresso è a offerta libera.
Il ricavato, detratte le spese, verrà devoluto a favore del progetto Aifo "Sostegno al programma di salute materna in Guinea Bissau".